Are you (BIM) ready?
Conoscenza delle normative, formazione digitale e strategia: ecco i giusti passi da compiere per muoversi verso la digitalizzazione

Anche quest’anno Roverplastik si riconferma azienda BIM Ready registrando oltre 650 download dei nostri prodotti digitalizzati, strumenti fondamentali per i progettisti nella modellazione e gestione dei loro progetti.
Perché oggi è importante essere un’azienda BIM Ready?
Diventare BIM Ready significa essere pronti a lavorare secondo la metodologia BIM (Building Information Modeling) in modo efficace, integrato e conforme alle normative. Non basta acquistare un software: servono competenze, processi, tecnologia e cultura aziendale.
Dal 1° gennaio 2025 il BIM è obbligatorio: ecco perché anche il piccolo artigiano non può più restare indietro. Il mondo delle costruzioni sta cambiando. Dal 1° gennaio 2025, entra ufficialmente in vigore l’obbligo di utilizzo del BIM per tutti gli appalti pubblici di progettazione e realizzazione con un valore superiore ai 2 milioni di euro. Un passo decisivo verso la digitalizzazione del settore, previsto dal nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023) e confermato dalle modifiche introdotte dal D.Lgs. 209/2024.
Ma cosa significa, in concreto, per le imprese meno strutturate che lavorano sul territorio?
Significa che il BIM non è più solo una tecnologia riservata ai grandi studi o alle grandi imprese: è un nuovo linguaggio del settore delle costruzioni, e impararlo oggi significa restare competitivi domani.
Non solo grandi opere: il BIM entra nel lavoro quotidiano. L’obbligo riguarda i lavori pubblici sopra i 2 milioni di euro, ma non bisogna sottovalutarne l’impatto più ampio. Il BIM sarà richiesto anche per interventi su edifici esistenti, non solo per le nuove costruzioni. Sono escluse solo la manutenzione ordinaria e straordinaria, a meno che non si tratti di opere già progettate con il BIM.
In pratica?
Se il progetto nasce in ambiente BIM, anche chi interviene dopo (impiantisti, artigiani, installatori, tecnici) dovrà parlare la stessa lingua digitale. Chi non si adegua, rischia di restare fuori dalla filiera.
Non un ostacolo, ma un’opportunità concreta: Molti vedono il BIM come qualcosa di complicato, costoso, lontano. Ma è proprio il contrario: è uno strumento che semplifica, riduce gli errori, migliora la comunicazione tra progettisti, imprese e artigiani.
Investire oggi in formazione e strumenti digitali significa accedere a nuove opportunità, partecipare a progetti più strutturati, collaborare con professionisti più organizzati e offrire servizi più qualificati. In un mercato sempre più selettivo, il valore aggiunto fa la differenza.
Quindi cosa fare?
È il momento di agire è ora: l’obbligo del BIM non è una scadenza da temere, ma un’occasione per crescere e differenziarsi. Il mercato delle costruzioni si muove verso la digitalizzazione, e i piccoli professionisti che scelgono di aggiornarsi oggi saranno quelli che domani avranno più lavoro, più clienti e più strumenti per lavorare meglio.
Il futuro del settore è nel digitale: non aspettare che il cambiamento ti superi, inizia oggi.
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